Namibia: la strada e la pista da Swakopmund (Cape Cross) al Damaraland via Uis
Tragitto di complessivi 430 km., si percorrono in circa 5h.
Da Swakopmund andando a nord e seguendo la C34 della Skeleton Coast, il fondo stradale è asfaltato nel primo pezzo poi ben presto (da Hentie's Bay) si confonde con una mistura salina e ghiaiosa compatta da percorrere con attenzione se il clima è umido o addirittura piovoso perchè è sdrucciolevole; la tratta Hentie's Bay/ Cape Cross è breve, 32 km., e se le condizioni meteo sono favorevoli si può percorrerla in meno di mezz'ora. Il panorama è selvaggio, inospitale e solitario, lievi declivi sabbiosi con vegetazione bassa e cespugliosa, ma ben presto l'interesse cala e il tutto assume un carattere di monotonicità in ciò complice anche il fatto che la costa è abbastanza lontana, circa 1 km., e raramente la si riesce a intravedere.
Ritornati a Hentie's Bay, si prende la C35 che in circa 1h.30' porta a Uis: pista larga, fondo ghiaioso con solchi molto marcati, conseguenza del passaggio dei veicoli. E' questo forse il tratto peggiore di tutto il viaggio namibiano: occorre molta attenzione per tenere il veicolo con le ruote all'interno di questi "binari"; uscirne può compromettere la stabilità del mezzo se la velocità non è moderata e le conseguenze possono essere nefaste. In questo tratto ci siamo imbattuti in un auto con le ruote all'aria e i bagagli sparsi intorno, fortunatamente i turisti che erano sul veicolo erano in buone condizioni. Il panorama sul massiccio del Brandberg è coinvolgente, ma lontano da raggiungere e abbiamo altri obiettivi.
Da Uis si procede per circa 70 km., sempre sulla C35, prima di trovare sulla sinistra il bivio della D2612 che passa attraverso le montagne del Damaraland; ulteriori 70 km. di pista sabbiosa alternata a tratte ghiaiose ma sempre di colore rossiccio per i residui ferrori che compongono il terreno. Condizioni stradali non ottimali con frequenti presenze di fondo ondulato che crea disagio a passeggeri e autista: occorre trovare la giusta velocità (non troppo piano, non troppo forte) per fare in modo che le ruote facciano surf sulle creste di queste ondulazioni: solo con questo accorgimento si riesce a contenere il disagio del viaggio. I panorami sono magici, rocce aspre e creste frastagliate a contornare piane di sabbia rossastra. Itinerario molto bello e fotogenico.
Alla fine di questa sofferta pista, si giunge all'incrocio con la C39 e svoltando a sinistra, dopo poche centinaia di metri si trova il cartello che porta al Doro Nawas Wilderness Camp dove ci fermeremo per questa notte.