Messico: l'itinerario da Campeche a Palenque
L'itinerario scelto per il viaggio da Campeche a Palenque è stato una sorta di giro lungo per vedere un tratto di costa del Golfo del Messico: passando da Villahermosa, in tutto sono circa 550 km. per percorrere i quali occorrono 6h.
Oggi giornata di trasferimento in Chiapas, destinazione Palenque dove rimarremo per alcuni giorni.
Considerato che la giornata sarebbe stata comunque persa per coprire i 360 km. che ci separavano dalla meta con circa 5 ore o più di viaggio per la via più breve (cioè la statale 261 fino a Escarcega e poi la 186 fino al bivio con la 199 che ci avrebbe portato a destinazione), avevamo pianificato di fare il giro lungo per dare un'occhiata anche alla costa del golfo del Messico, giusto per vedere .... di che pasta era fatto il mare da quella parte. Il percorso di avvicinamento a Palenque è pertanto avvenuto in tranquillità e con numerose soste, il tempo di trasferimento indicato è quindi stimato.
Da Campeche la statale 180 si addentra nella folta vegetazione per riapparire, brevemente, lungo la costa dopo una decina di km. Il percorso definitivo lungo il Golfo del Messico lo si ottiene a 50 km dalla partenza, da qui in poi viaggeremo sempre a stretto contatto con il mare anche se di spiaggia vera e propria non ne incontreremo praticamente per ulteriori 90km. La riviera finora è caratterizzata da bassa vegetazione e prati incolti che arrivano quasi a lambire l'acqua per lasciare il posto a formazioni calcaree sulle quali sbatte l'onda del mare.
Bisogna arrivare nei pressi di Santa Rosalia (siamo quasi a Ciudad del Carmen, dalla quale ci separano ormai solo 70 km.) per vedere le prime vere spiagge la cui sabbia, a grana grossa, denota chiaramente l'origine corallina così come altrettanto evidente è la scarsa cura della stessa: anche se siamo in bassa stagione, il clima consentirebbe un bagno tonificante ma complice il mare non invitante, colore verde e latteo, i numerosi detriti sulla spiaggia, decidiamo di lasciar perdere e proseguire dopo aver gustato un'eccezionale ed aromatico caldo de pescado (zuppa di pesce) al ...."ristorante" El Crucero: in realtà è una vetusta costruzione sulla spiaggia, meta di numerosi camionisti di passaggio e se non fosse stato perchè fermamente suggerito dalla nostra guida turistica Lonely Planet, non avremmo certo pensato di fermarci!
Il tragitto è scorrevole, la strada è sempre a due corsie, non molto larga ma ben tenuta e praticamente tutta rettilinea e, ormai è una consuetudine, con scarso traffico. Si viaggia con saltuarie punte a 90km/h., ovviamente facendo sempre massima attenzione, avvicinandosi ai centri abitati, per l'altrettanto consueta presenza di topes (quasi sempre segnalate con adeguato anticipo). Saltuariamente incontriamo posti di blocco, primi indizi di una situazione ben diversa da quella che si riscontrerà nel Chiapas.
Per entrare in Ciudad del Carmen (città alla quale abbiamo riservato solo un'occhiata distratta) occorre necessariamente percorrere il ponte a pedaggio che scavalca, sia a est sia a ovest, la Laguna de Terminos, vasto spazio lacustre orlato da folta vegetazione di magrovie. Proseguiamo in direzione di Villahermosa attraversando un'area alquanto pittoresca punteggiata da stagni, laghetti, prati verde brillante, animali al pascolo e diversi aironi. Paesaggio che ci accompagnerà per alcune decine di km. per lasciare il posto, dopo Villahermosa, ad ampie praterie intervallate da insediamenti di folta e verde vegetazione che si intervalleranno pressochè fino a destinazione, Palenque.
Questa parte dell'itinerario sulla statale 186 è la più veloce di tutto il nostro percorso in auto: per diverse decine di km. si svolge su carreggiate (per lunghi tratti anche separate) a doppia corsia, con fondo in condizioni soddisfacenti al punto di consentirci anche andature sostenute nell'ordine dei 100-120 km/h. Diverso deve tuttavia essere l'approccio una volta che si abbandona la 186 per prendere in direzione di Palenque: per gli ultimi 30 km., torniamo alle ormai "vecchie" abitudini marciando ai 70 km./h su un fondo che mostra le prime irregolarità e con la carreggiata che è tornata alle solite misure ..... "misurate".
Progressivamente aumenta l'incrocio di pattuglie di forze dell'ordine o di posti di blocco che superiamo sempre senza nessun grattacapo nè ritardo. Presenze rassicuranti in giubbetto antiproiettile e fucile mitragliatore imbracciato ma che fanno peraltro intendere la situazione dell'area che andremo a visitare nei giorni seguenti. Ma di pericoli reali non vi è mai stata traccia, forse anche grazie a queste presenze; finora, a parte l'imprevisto iniziale, organizzare un viaggio in Messico fai da te, si è rivelato vincente e vantaggioso dal punto di vista turistico.