Tanto per dare un'idea, nel Belpaese vivono 58.000.000 di abitanti su un'estensione di circa 300.000 km²; gli euopei sono 800.000.000 distribuiti su un'area di circa 10.000.000 km². Togliamo pure i circa 2.800.000 km² di deserti, ne rimangono pur sempre 5 di milioni di km² sui quali gli australiani si sono sparpagliati. Belli larghi, eh?
Queste poche cifre già possono rendere l'idea di come non sia facile organizzarsi un viaggio di piacere in Australia, considerato poi che non esiste una zona che non abbia almeno qualche più che valido motivo per essere visitata. Deserto compreso.
Cercate la foresta tropicale? Eccovi serviti, c'è il Queensland, "where the rain forest meets the sea" detto all'australiana, l'unico luogo al mondo dove la foresta pluviale finisce esattamente dove comincia il mare. Vi piace l'avventura nel deserto? L'Outback australiano vi offre diverse soluzioni: gli impegnativi Simpson Desert (170.000 km² di scenari quasi unici al mondo fatti di dune rosse), Tanami Desert, Kimberley e Cape York per citare i più ostici. Cercate invece deserti spettacolari, selvaggi ma più alla portata? C'è tutta la vastissima area del Red Center che culmina in due monoliti unici al mondo: Kata Tjuta e Uluru (il più grande al mondo).
Vi attira la vita marina con spiagge incontaminate e mari dai colori da sogno? la costa Est, il Queensland e la sua Whitsunday coast è quello che sicuramente fa per voi. Vi piace anche immergervi? Non c'è che l'imbarazzo della scelta: ci sono oltre 2.000 km di barriera corallina, la più estesa al mondo.
Volete un viaggio avventuroso e tutto sommato tranquillo? Noleggiatevi un auto a Melbourne e percorrete la Stuart Highway ("The Track", per gli australiani) fino a Darwin, uno straordinario viaggio di oltre 5.000 km a contatto con diversi ed affascinanti aspetti del continente. Tanto per rendere l'idea: la Stuart sta all'Australia come la mitica route 66 sta agli States.
Poi i parchi naturali, ricchi di vegetazione e fauna, l'elettrizzante Sydney e tanto altro.
Tutto questo (Sydney a parte, ovviamente) è stato per migliaia di anni, almeno 45.000 a quanto si sa, patrimonio esclusivo degli aborigeni. Sì, perchè la scoperta dell'Australia è datata alla fine del XVIII° secolo, quando un inglese, il capitano James Cook a bordo del brigantino Endeavour, vi pose piede. Eravamo nel 1770. Certo non furono nobili gli scopi della successiva colonizzazione: l'Australia, divenuta da allora possedimento inglese, fu infatti destinata ad immensa colonia penale .... libera. Nel senso che le mura della prigione altro non erano che i confini di questo continente. Iniziava così, con oltre 160.000 detenuti deportati negli anni, la storia moderna di questo bellissimo continente. Beninteso, non stiamo parlando di assassini e stupratori, a quei tempi le leggi erano dure anche per i ladruncoli, i rei di quelli che oggi chiamiamo reati minori. Tanto per dirne una: sulle banconote australiane di oggi da 20 dollari c'è raffigurata una certa Mary Reiby. Sapete chi era? Una deportata per furto di cavalli che, scontata la pena, seppe far fortuna come abile imprenditrice nel commercio, nel settore immobiliare e nella caccia alle foche!
Fra l'altro erano condanne .... a premio. Una volta scontata la pena, l'ex detenuto oltre a tornare libero cittadino riceveva in proprietà 20 ettari di terra da curare (alla stregua dei colonizzatori veri, soldati, cittadini, etc.). A pensarci bene, se fosse così anche oggi, quasi quasi un pensierino a commettere un peccatuccio lo si potrebbe fare.....
Passano gli anni, prosegue lenta la colonizzazione finchè si scopre l'oro: siamo alla metà del XIX° secolo ed ha inizio l'esplosione demografica come conseguenza del nuovo Eldorado. Con vicende alterne, si arriva poi ai primi del '900 con la nascita del Commonwealth of Australia, dominio dell'impero britannico. Poi ai giorni nostri, dove ancora vediamo l'Australia suddito inglese, organizzata in monarchia costituzionale con Elisabetta II d'Inghilterra regnante come Regina d'Australia.
Ma i nativi? Li avevamo lasciati, liberi, felici abitanti di questo bellissimo continente, alla fine del 1800 con l'arrivo del capitano Cook; con l'avanzare della colonizzazione, di pari passo, la terra da loro abitata venne progressivamente occupata dagli europei, chi non si adattava ad essere schiavo (tale, di fatto, era il trattamento) si ritirava in terre ancora non occupate. Triste storia, questa, che vede ancora oggi la maggioranza dei nativi ritirati in lande remote - riconosciute dal governo australiano - ancorchè con diritto di voto, peraltro riconosciuto solo dal 1967. Land nei quali non è facile addentrarsi, occorre essere in possesso di un permesso rilasciato dal Concilio territorialmente competente. Land che racchiudono la storia, la cultura, le tradizioni, le religioni di millenni: tutti argomenti che da soli varrebbero un viaggio in Australia, per conoscere questa affascinante ma bistrattata popolazione.
Ma è ora di tornare ai giorni nostri e di iniziare il viaggio.
L'immensità dei luoghi e le tantissime opportunità, come dicevo, impongono delle scelte, se non si ha almeno qualche mese a disposizione. Per questo che spero sia il nostro primo assaggio di Australia, ho scelto le mete più classiche del turismo: il Northern Territory con i parchi naturali del nord e la bellissima area desertica del sud, nota come Red Center, e una fugace puntata nel Queensland con la foresta tropicale e la barriera corallina.
Come sempre, nella sezione Vademecum, troverete una lista di utili indicazioni per l'organizzazione della vostra vacanza.
Buon viaggio.